Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/150

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E sempre guidato da quel suo epicureismo cinico, che era una parte caratteristica della sua natura, egli faceva dei piani molto pratici ed egoisti.

Meno appariscente di Cristina, meno seducente, Maria gli appariva più dolce, più sottomessa, quindi preferibile. Certo non gli avrebbe dato alcun fastidio; ma non per orgoglio, bensì per quella mitezza che era l’essenza dell’anima sua. Proprio la donna di cui aveva bisogno per quei tre, quattro — tutt’al più sei anni di vita oscura a cui poteva essere condannato, se un colpo di fortuna, inatteso, non cambiava le cose. Passato quel tempo, egli se ne sarebbe andato; e lei sarebbe rimasta; le contadine non si allontanano dal marito. Ma intanto, quegli alcuni anni potevano passarli bene. Perchè non doveva accettare lei, con quel marito che la trattava come un cencio di casa? Sarebbe stata troppo stupida. E stupida non era.

Se non che, i mesi passavano, e questi bei progetti non trovavano la loro attuazione. Sfinge incomprensibile, la malattia si accaniva, deridendo gli sforzi del medico. E giorno per giorno