Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/191

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La lunga attesa non doveva stancarlo; la vendetta sarebbe stata più saporita. Nella mattinata sarebbe venuto certo quel Giuda... sarebbe venuto. Nessuno sospettava che lui volesse fargli male: nessuno poteva avvertirlo. Sarebbe arrivato come sempre, con quell’aria di soldato, con quella faccia d’ipocrita.

Erano fratelli loro?... Fratelli!... Da molto tempo si era abituato a non vedere che il nemico in quell’uomo. L’odiava tanto!

Voleva ucciderlo come una bestia malvagia. Non gli avrebbe detto neppure una parola: avrebbe tirato il colpo e amen.

E tornava a guardare la morta, quasi per chiederle la sua approvazione.

La guardava con indicibile amore e rimpianto. Non gli passava neppure per la mente ch’ella potesse essere la principale colpevole.

La facoltà di ricostruire plasticamente nel pensiero un fatto noto, ma non veduto — questa facoltà tanto sviluppata in alcuni — mancava od era debolissima nel povero bifolco. L’immagine di quella donna, sana, fiorente, stretta al petto dell’amante in un trasporto di passione