Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/51

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Maria ascoltava questi discorsi, prima distrattamente, poi con più attenzione; e un lavorìo nuovo occupava il suo cervello.

Sandro viveva in peccato mortale... Come avrebbe fatto con la Pasqua? Si sarebbe confessato, pentito?... Oh! volesse Iddio!... E se taceva invece?... Se commetteva un sacrilegio... se si dannava per l’eternità?!...

Rabbrividiva a questo pensiero; e un freddo sudore le inumidiva i capelli.

La speranza tornava a rianimarla con un suggerimento.

Forse don Giorgio poteva fare qualche cosa per lei, e salvare un’anima... due... chè lei pure si dannava a quella vita!... Ma se Sandro taceva il suo peccato, cosa poteva fare don Giorgio? Nulla... nulla...

Sbigottita come davanti a un abisso pronto a inghiottirla, ella chinava il capo, schiacciata... Ma la tenace speranza non s’arrendeva. Forse don Giorgio sapeva di quella tresca... ne parlavano talmente tutti!... E, sapendo, avrebbe interrogato il suo penitente, l’avrebbe messo al muro. E Sandro, così interrogato, non avrebbe