Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/70

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picchiava e picchiava come se avesse voluto uscirle dal petto.

Nel banco vicino, la Virginia pareva assorta in fervente preghiera. Il viso candido, i lineamenti dolci, l’espressione calma, lo sguardo sereno, manifestavano a primo aspetto una coscienza tranquilla, un’anima senza peccato.

Le due sorelle la guardavano di tratto in tratto con una specie di terrore, spaventate da quella ipocrisia. E lei pure le guardava di sottecchi, e nell’armoniosa dolcezza del viso bianco di Madonna, guizzava un lampo d’odio, e l’occhio sereno si appannava nel segreto timore.

Ma la confessione di Sandro non finiva mai.

Già i chierici intenti alle ultime decorazioni del Sepolcro, avevano compiuta l’opera loro; già tutto era pronto per la deposizione allegorica del sacro corpo: i lumini, accesi; i fiori, disposti in bell’ordine. Già le donne ammiravano.

Sonava il terzo segno della messa grande. I preti erano pronti; i turiboli, pieni d’incenso; l’altare maggiore, parato. E ancora don Giorgio non aveva finito di confessare il cavallante.