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il permesso di ripatriare; ma, desiderando vivamente di sorprendere il segreto del cuore di sua cugina, aveva voluto presentarsi all’improvviso e però non aveva scritto a nessuno.

Tutto era andato a seconda de’ suoi voti; sua cugina l’amava: ora gli premeva di andare a consolare sua madre. Ora soltanto! Tutto piegava ahimè davanti all’egoismo invincibile del suo amore.

Dopo mezzogiorno, fatto di necessità virtù, il signor Luigi si metteva in via coi due giovani verso la casa paterna di Cesare. Erano cinque o sei ore di carrozza, che parvero deliziose agli amanti, tediosissime al vecchio.

Non è da descriversi la gioia suprema che provò la signora Ottavia, allorchè dopo un discorso di Emilia, destinato a preparare il suo cuore, vide il figlinolo che aveva pianto per morto correrle incontro tutto commosso e gettarsi fra le sue braccia.

Il cuore di una madre in un momento simile è un poema di quelli che sfuggono alla profanazione dell’inchiostro.

Tutta la famiglia era in giubilo: le cinque sorelle volevano abbracciarlo tutte in una volta. Maria cantava, Ida spiccava de’ salti che facevano tremar la casa.