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Da principio, in quella camera non ci stava che la signora Laura Garneri; ma poi, essendosi ella molto affezionata a una povera donna, certa Maria Rolli, il medico aveva accondisceso alle sue preghiere e la Rolli aveva ricevuto l’ordine di rimanere sempre vicina alla signora.

Era stata una festa per tutte e due. Quando restavano là, l’una accanto all’altra, discorrendo sommessamente, pareva che dimenticassero la tristezza della loro reclusione. Di solito, era la Maria che raccontava: sempre la stessa storia, che Laura non si stancava mai d’ascoltare. Così quella notte.

I due letti erano vicini; col gomito appoggiato sui guanciali, la testa appoggiata alla mano, esse si guardavano negli occhi e anche bisbigliando s’intendevano. Di tratto in tratto la loro conversazione cessava e restavano assorte in lunghe meditazioni, continuando a guardarsi. Profondi sospiri sollevavano i loro petti. Erano giovani e belle, e nel