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— Parla di me — mormorò la fidanzata di Paolo, tutta tremante; e salì le scale a piccoli passi leggeri, per meglio afferrare le parole.

È un vizioso — ripigliava la voce irata rispondendo ad una interrogazione che non fu udita dalla fanciulla. — Un vizioso, un vanesio, un calcolatore; per questo non voglio. La farà infelice; è mio dovere di salvarla, anche a suo malgrado.

Nella vasta camera, arredata con ricchezza e sobrietà di gusto,

Cleofe in accappatoio bianco, aveva disfatta la sua elegante e semplice pettinatura alla greca, e divideva i magnifici capelli castagni in due parti eguali, per serrarli in due treccie, come era sua abitudine di tutte le sere.

Nessun abbigliamento, nessuna ricerca di acconciatura, poteva far meglio