Pagina:Speraz - Emma Walder.pdf/90

Da Wikisource.

— 86 —


vi sono fatta la parte del leone. Tu hai amato me, la zingara, più della tua Annetta.... La mamma deve essersene accorta; Annetta, no. E adesso.... È orribile! Bisogna che il mio matrimonio si faccia al più presto. Tu scriverai domani al ragioniere che ho cambiato idea e che se lui mi ama sempre accetto l’offerta che mi ha fatto tre mesi fa.

— Io non scriverò niente.

— No?

— No. Sono un debole, un inabile, lo so. Non ho saputo dirigere la mia casa, impormi a mia moglie; non so combattere contro l’acciecamento di mia figlia che va alla rovina. Non per questo farò così deliberatamente la infelicità tua, Emma. No. Il tuo è un suicidio. Addio. È l’aurora: vado in chiesa. La voce dell’organo è inspiratrice a quest’ora. Tu va a riposarti. Va. Addio.

E si allontanò con premura per nascondere le diverse commozioni che lo agitavano.