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Pagina:Speraz - Nell'ingranaggio.pdf/295

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nell’ingranaggio 291

sona amica la quale avesse intromesso il suo credito presso qualche capitalista. Chi poteva essere questa persona? Egli non osava nominarla, ma si raccomandava a lei, che, eccetto l’ultimo momento, era sempre stata la migliore amicizia della sua vita. Questo tratto avrebbe cancellato ogni ombra fra di loro, e lui avrebbe perdonato anche a Giovanni, e mai più in vita sua avrebbe pensato a nuocergli.

Egli aggiungeva altre proteste d affetto e dava l’indirizzo.

Edvige capì subito che doveva cercare la somma ch’egli domandava ed offrirgliela.

Lo conosceva bene e, con le sue idee di onestà relativa, lo giustificava fino a un certo punto. Era nato come lei, col bisogno di godere, di emergere nel mondo; ma aveva avuto meno fortuna. Se fosse nato ricco sarebbe stato un galantuomo, come tanti; perchè non era di quelli spiriti ardenti e ribelli che possono fare il male per odio del male stesso, per una sorta di vendetta sociale; nè di quelli altri, istintivamente perversi che fanno il male per amore del male, anche a danno proprio, creature affette da una specie di pazzia forse incurabile.

Lui era un piccolo spirito molto comune: uno di quei tipi, di tutti i tempi, che la smania del lusso e del godimento trascina qualche volta fino alla frode e anche fino al furto; mentre, in fondo, hanno una sacra paura del codice, e cercano sempre di giustificarsi, di coonestare le proprie azioni con un sofismo o una ipocrisia. Se un giorno riescono, se la fortuna li piglia per mano e li conduce al posto cui mirano, essi dimenticano