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INTUIZIONI OSCURE.


L

a carica di maestro di cappella che il Ponchielli aveva nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Bergamo, lo chiamava abbastanza spesso in quella città, ed anche, tratto tratto, nei paeselli della provincia. Vi era un organo da collaudare? Un concorso da decidere? Il comune invocava subito l’aiuto del celebre maestro.

Ritornando da quelle gite, egli aveva sempre qualche cosa da raccontare.

Una volta fra l’altre, essendo stato in Albino, credo per giudicare di un organo nuovo messo nella chiesa parrocchiale, egli restò molto impressionato da un suo incontro con quattro donne velate. Era nello studio di un fabbriciere. Le quattro donne sedevano su quattro sedie addossate al muro; mute, immobili, vestite di nero, il capo coperto da fitti veli neri che celavano in parte il viso e scendevano in ricche pieghe lungo la persona.

Ponchielli entrò, fu fatto sedere presso al fabbriciere e la conversazione cominciò, abbastanza animata e diffusa. Durò circa un’ora.

Per tutto quel tempo le quattro donne non si mossero, non alzarono gli occhi, non pronunciarono sillaba; nè mai il fabbriciere si occupò di loro, nè le guardò. Parevano