Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/150

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Maria, che teneva gli occhi fissi in lei, tremava per l’ansietà.

Eugenia la chiamò.

— Maria, vieni qui, guarda. Ti piace questa spilla?

— Certo, è bellissima.

Eugenia fece l’atto d’appuntarsela sul petto; ma le sue mani ebbero un momento di debolezza e la spilla scivolò sul pavimento.

— Oh!...

Augusto Klein si chinò rapidamente e raccolse la spilla.

— Permetta che glie la appunti io, lasci fare. Ecco, la metteremo qui dove il fisciù s’incrocia. Le sta d’incanto.

— D’incanto!... — ripeteva Faustino Belli.

E l’Elisa, subito:

— Proprio d’incanto.

La triste fidanzata rimaneva immobile, muta, come in un sogno. Il tedesco prese il braccialetto e lo serrò al braccio della sua diletta. Mentre l’affibbiava mormorò:

— Non ho mai visto braccia così rotonde, nè così bianche.

Con un gesto rapido di fanciulla vergognosa, Eugenia nascose il braccio fra le pieghe della gonna.

— Ora la collana.

Con molta delicatezza egli le fece passare il vezzo intorno al collo nudo e chiuse il ferma-