Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/194

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— Nè per me, nè per mio padre sul quale egli ha un così grande ascendente, Faustino Belli avrebbe sacrificato le dieci mila lire. Il sacrificio lo ha fatto per altri occhi, o in vista di qualche altro guadagno assai più vistoso.

Antonietta gli domandò:

— Pensi a Maria?

— Sì. È un pezzo che le fa il cascamorto. Tuttavia non basta. Il cavaliere non è uomo da sacrificare i suoi interessi all’amore di una fanciulla.

Alla stazione Antonietta raccomandò al fratello di vegliare sulla loro amica. Temeva che divenisse vittima di quell’uomo astuto e pericoloso.

Riccardo ritornò a casa col cuore oppresso da molte incertezze. Aveva piacere, per suo padre, che Faustino Belli si fosse così pienamente giustificato agli occhi di lui; ma non poteva a meno di pensare che quell’ uomo doveva mulinare qualche cosa di sinistro; un qualche tranello, alla riescita del quale urgeva che tutti loro avessero in lui una completa fiducia. Per conquistare quella assoluta fiducia egli aveva sacrificate le dieci mila lire. Ma quale imbroglio macchinava? Per quanto si stillasse il cervello, Riccardo non poteva penetrare quel mistero.

Sentendo che i suoi cenavano con Faustino e la Bergamini, e che Maria si era ritirata nella sua camera, egli passò in sala per non destare sospetti; prese una tazza di latte e dopo aver