Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/202

Da Wikisource.

— 204 —

— Perchè m’interroghi così? Ho incontrato il cavalier Belli e chiacchierando siamo andati fino ai bastione...

— Così le pettegole diranno che siete amanti.

— Oh! Riccardo!

— Io non dico che è: dico che lo diranno. Egli fa sempre così: quando non può vincere l’onestà di una donna, si contiene in modo da lasciar credere che l’ha vinta. È il suo stile.

Maria non rispose. Si fece portare un orciolo d’acqua, ne empì i due vasi, nei quali aveva disposti i fiori con molto buongusto; poi li posò sul piano della credenza e fece qualche passo per uscire dalla sala. Riccardo l’arrestò:

— Sei adirata con me, Maria?

Tutta la collera che le si era addensata nell’animo cadde al suono dolce e triste di quella voce. E quando ebbe guardato Riccardo negli occhi, vedendovi una così profonda espressione di dolore, ebbe pietà di lui.

— No, Riccardo, non posso stare in collera con te. Ma cos’hai veramente? Perchè sei tanto triste?

Egli ebbe un gesto stanco, pieno di scoramento.

Cos’aveva? Avrebbe voluto saperlo! Era un male senza nome che lo rodeva, lo torturava; una follìa, un furore e una depressione. Era scontento di tutti. Specialmente di sè...

Fu interrotto dalla Caterina: essa veniva ad