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Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/305

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poter vincere la causa; se voi dunque non amate Faustino Belli e foste trascinata a sposarlo dalla speranza di arricchire (cosa ben naturale in una signorina sprovvista come siete di beni di fortuna), vi prevengo che rischiereste di sacrificarvi inutilmente“.

Supponendo per un momento ch’ella amasse il cavaliere, lo scrivente si adoperava del suo meglio per combattere tale amore, dipingendo il Belli con i più foschi colori. Ritornando poi alla convinzione ch’ella non potesse amare un tale uomo, la esortava a rifiutarlo coraggiosamente, assicurandole che non perdeva nulla, perchè già la causa la vincevano loro senza dubbio; rifiutandolo, anzi, ella poteva guadagnare cinquantamila lire che il signor Giorgio s’impegnava a mandarle allo spirare del termine stabilito dal testamento per l’annullazione del legato a Faustino Belli, qualora il matrimonio non fosse avvenuto. Tanto lo scrivente che gli altri due fratelli pensavano che una signorina bennata, quale ella era, avrebbe preferito ricevere cinquantamila lire di sua esclusiva proprietà, rimanendo libera, che trecentomila vincolata a un matrimonio con un uomo troppo interessato e poco leale; attendeva quindi con molta speranza una risposta favorevole e con stima ed affetto la salutava.

L’impressione complessiva di questa lettera sull’animo di Maria fu assai dolorosa. Dopo