Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/324

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un senso quasi di paura. Dove andavano?... Se quella passeggiata fosse invece una fuga?... Restò un istante come impietrita; poi si riscosse. Ma che!... Era ridicola la sua paura!... Fuggire, nelle condizioni del capitano, voleva dire disertare... disertare mentre lo mandavano incontro al nemico, incontro al pericolo? Mai più. Ella aveva torto di inquietarsi. Antonietta era forte e ragionevole anche nel dolore, e Isidoro Arquati era sempre un gentiluomo.

Questa riflessione la calmò.

Si vestì lentamente, passando da un pensiero all’altro. Nell’ultima visita alla famiglia, Leonardo aveva annunziato il prossimo arrivo di Faustino Belli, e a Maria aveva detto:

— Egli non si rassegna al tuo rifiuto; vuol vederti e spera di commoverti.

Le sarebbe dispiaciuto se fosse arrivato quella mattina, mentre Antonietta era lontana. Si sentiva forte, sicura, specialmente dopo la promessa che la impegnava verso i suoi fratelli; tuttavia le dispiaceva di trovarsi alle prese con quell’uomo tanto insistente e abile parlatore.

Quando fu vestita andò in cerca della signora Elisa e le disse che Antonietta era andata a Lecco a cercare quella tal seta che le occorreva per aggiustarsi il corpetto chiaro.

— Che bisogno aveva di cercare quella seta a Lecco se andremo presto a Milano? Avrà avuto appuntamento con Teresina Gardelli.