Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/339

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Ed era sempre Antonietta che ella vedeva esangue, non mai Isidoro. Pure, non era possibile che egli la lasciasse morire essendole vicino. O entrambi o nessuno. E non era verosimile che Isidoro, così serio e ragionevole, avesse voglia di morire. Dunque nè l’uno nè l’altra. Erano fantasmi della sua mente agitata: terrori della notte. Ella non doveva abbandonarsi a quello sgomento.

Ritornava alla speranza. A quell’ora Paolo Venturi doveva essere da un pezzo in possesso del telegramma. Certo si era messo in cerca dei due amanti. Forse sapeva dove erano andati.

„E se Antonietta avesse risoluto di seguire Isidoro in Africa?“

Per un istante Maria si fermò a questa supposizione. E pensò a Riccardo e a suo padre: alla loro sorpresa, alla loro collera.

„Altro che sorpresa, altro che collera“ le suggerì oscuro presentimento. „Saranno pianti e disperazioni, poichè Antonietta muore, o è già morta. Morta!... Morta!...“

E si rimetteva a singhiozzare. Così passò l’orrenda notte.

Verso l’alba ella fu presa da un intenso freddo. Non volendo chiudere la finestra, si buttò sulle spalle un mantello. Rannicchiata nella sua poltroncina, davanti alla scrivania, con la lampada a petrolio sempre accesa, aspettò ancora. A giorno fatto voleva ritornare a Lecco e avver-