Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/349

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— E’ tardi; accompagnami a casa: mi aspetteranno, saranno inquieti.

Egli la scongiurò di rimanere con lui fino al mattino. Maria sapeva con chi era: essa avrebbe tranquillato gli altri.

— Tutti sapranno dunque!... Tu vuoi che sappiano?

— Sì, poichè ti considero già mia moglie e sono contento che il mio impegno sia formidabile. Non dubitare di me, Antonietta, ti prego, non dubitare. Appena ritornato, le nostre nozze saranno legalizzate.

Ella scrollò il capo con infinita tristezza; ma Isidoro non vide quel gesto doloroso perchè si era chinato a baciarle le mani.

Non poteva credere: il dubbio era più forte di lei. La voce interna, la voce della fredda ragione le sussurrava beffardamente: „Egli non potrà mai risolversi a offendere sua madre che tanto ama: non romperà mai la sua brillante carriera, come dovrebbe per poterti sposare senza la dote, e poi, egli ha un altro impegno anteriore, e quella donna è la nemica che non gli perdonerà il tradimento. Tu devi morire, se non vuoi essere disonorata e derisa“. Così si esprimeva spietatamente quella intima voce che non manca di dirci le più dure verità nei momenti più dolorosi; e le parole amare rimbombavano nell’anima desolata. Antonietta riafferrò allora il suo fatale propo-