Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/361

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era mai spiegata chiaramente, preoccupava il pensiero di Maria. Com’era avvenuto il doppio ferimento? Ov’era l’arma? Chi era stato il primo a impugnarla? Era vero ciò che pensava Venturi, che Isidoro non volesse morire? O non avevano piuttosto fissato tra loro di morire insieme?

Ella non osava interrogare Antonietta direttamente, ma non poteva nascondere il suo desiderio di conoscere la verità.

Quel giorno Antonietta le lesse in cuore più chiaramente del solito e dopo alcune divagazioni le disse:

— Tu vuoi sapere, sapere com’è stato. Speri ancora che una confessione completa sollevi il mio cuore o la mia coscienza: o che la verità ti aiuti a combattere il mio desiderio di sparire dal mondo. Ebbene, t’inganni: la verità sta con me, perchè dalla verità scaturisce il mio rimorso ed è il rimorso che mi condanna.

— Il rimorso?

— Sì. Isidoro non voleva morire. La sua morte fu opera mia.

— No! Tu non puoi... Ciò non è possibile!

Un sorriso amaro sfiorò le labbra di Antonietta.

No, difatti ella non l’aveva ucciso: l’aveva bensì spinto ad uccidersi. Non era la stessa cosa? Sofismi! La coscienza non si lascia ingannare da sofismi. Isidoro voleva vivere; pieno