Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/84

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— Ma che matrimonio di ragione! — esclamò l’Ersilia con uno scatto di voce. — Un matrimonio di ragione è quando si sposa un uomo serio stimato, in buona posizione, che si può rispettare e amare; ma ad un brutto mostro come il Wollis e per di più niente affatto rispettabile, una donna si vende anche se si fa sposare...

— Nego assolutamente...

— E tu Antonietta, cosa dici? — domandò l’avvocato per deviare la disputa delle due cognate.

— Io?... Son cose che non mi riguardano.

— Perchè?

— Perchè io non mi sposerò mai.

— Ecco il pensiero delle ragazze moderne.

— Cosa c’entrano le ragazze moderne? Maria è una ragazza moderna come me, eppure non è pessimista: tutt’altro. Del resto, se io sono pessimista, sono quella che mi hai fatta tu, zio, i tuoi ragionamenti mi hanno sempre convinta.

L’Ersilia rise. L’avvocato non replicò.

La signora Rosalia cominciò a parlare del suo figliuolo che aveva ventinove anni e di tratto in tratto manifestava qualche velleità matrimoniale. Ma ella ne rideva. Per prender moglie avrebbe dovuto trovare una ricca, o ritirarsi dall’esercito; perchè lei era usufruttuaria di tutto e non voleva ridursi a stecchetto per metter fuori la cauzione.