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36 la dama della regina

camera a lei assegnata e ritornò al figlio. E i baci, gli abbracci, le lagrime di gioia ricominciarono. Sfilarono poi le interminabili interrogazioni. Donna Anna Maria voleva sapere tante cose. E Aurelio raccontava. Sì: era stato in varie città di «terraferma» dopo il suo ritorno dall’Egitto; ed anche in altre città d’Italia: a Milano, a Pavia, ma per poco; poi, quasi sempre a Venezia e ultimamente a Verona.

— A Verona! Ecco, io lo temevo. Qui si diceva che il Buonaparte aveva minacciato di incendiare Verona, ed io pensavo che tu forse eri là.

— Povera mamma. Oh! è stato un panico orribile. Non ti puoi figurare lo stato di quella povera gente.... Bisognava vedere le famiglie in fuga, le povere famiglie senza denari che avevano caricati i loro stracci sui carretti a mano che trascinavano da sò: le donne con bambini in collo, i fanciulli laceri.... E anche le famiglie benestanti si trovavano in pessime condizioni. Ciechi di terrore non hanno visto altra salvezza che la fuga. Alcuni hanno abbandonato casa e averi, paghi di salvare la vita, figurandosi che i francesi dovessero sterminarli.

— E come finirà?

— Chi può sapere? I poveri intanto torneranno indietro presto, se non vogliono morir di