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LIBRO QUARTO



Della schiavitù umana.


I. — L’introduzione.


In questo libro Spinoza si propone di trattare delle passioni dal punto di vista del loro valore, della loro importanza per la perfezione umana. Comincia perciò con un’introduzione, nella quale, confermando e chiarendo quanto ha detto nell’introduzione al libro terzo contro i concetti volgari di fine e di valore, stabilisce quale sia il vero senso in cui devono essere intesi. Come sempre, quando polemizza contro le concezioni volgari, anche qui Spinoza accentua la negazione e lascia nell’ombra il senso positivo della sua teoria.

I concetti di bene e di male sono semplici valutazioni soggettive (modi cogitandi) che noi formiamo quando paragoniamo un’opera finita con l’opera stessa quale era stata ideata o quando, per un’indebita estensione, consideriamo le cose naturali in rapporto all’idea generale che ce ne siamo fatto e che consideriamo come il modello che la natura si sforza di realizzare. Ma la natura non agisce secondo fini: tutto in essa è necessario. Anche nell’agire umano il fine non è realmente che l’appetitus procedente da una certa rappresenta-