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Anche il sistema delle nostre idee imperfette non è tuttavia un caos sconnesso: in quanto l’imperfezione loro è solo una deficienza, ciò che hanno di vero e di positivo procede da Dio con la stessa necessità con cui ne procede il sistema delle idee adequate: il che fa sì che anch’esse hanno una concatenazione empirica necessaria, che è un riflesso della concatenazione divina (prop. 36).
VII. — La possibilità della conoscenza vera.
Nelle prop. 37-47 Spinoza tratta della conoscenza vera e della sua possibilità nell’uomo. Se tutte le idee fossero tali da poter essere isolate dalla concatenazione divina e perciò esser rese mutile e confuse, non vi sarebbe per noi speranza di salute: donde avrebbe inizio per noi la conoscenza della verità? Ma vi sono idee tali che nemmeno la nostra radicale imperfezione può trasformare inadequate e queste sono le idee che non possono venir ristrette ad un’essenza particolare e perciò non possono venir isolate dalla concatenazione divina: le idee degli attributi e della sostanza divina, che sono il fondamento di tutte le idee particolari.
Prop. 38. Quello che è comune a tutte le cose e si trova in maniera uguale nella parte e nel tutto non può venir concepito che in modo adequato.
Dimostrazione. Sia A qualche cosa che è comune a tutti i corpi e che si trovi egualmente nel tutto e nella parte d’un corpo qualunque. Io dico che A non può essere concepito che adequatamente. Infatti l’idea sua sarà necessariamente adequata in Dio, sia in quanto Dio ha l’idea del corpo umano, sia in quanto ha le idee delle affezioni del corpo, le quali involgono