Pagina:Statuto di Trento con li suoi indici si nel civile come nel sindicale e criminale.djvu/129

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BE’ S I N DIC 1. m delle Leggi, e degli Statuti di Trento, e come là ragione di Giuftizia vuole, e ricerca: non obligandod detto Sindico à provare tutte le cofe foprafcritte, e cadauna di effe, ma {blamente quelle, e quello che faranno, ò farà neceffarie, ed opportuno alla Vittoria della caufa. Sopra la qual dimanda, avuta, e data pria la Copia di quella, fu rifpofto dalli Sindici delle mede/ìme Commtinità,&UniverfitàEderiori,chenon volevano edèr affretti alle cofe addimandate, come fopra, negando le cofe narrate nella forma che fono narrate, effe re vere, e dicendo che le cofe addimandate, nella forma che fono addimandate, non fe gli devono concedere di ragione, per le ragioni, & eccezioni # che ancor Eglino hanno prodotto in fcritto, del tenore che Teglie, e principia. N EI nome di Crido. Illudridmtò Prencipé, e Reverendiflimo Signore Signore Graziodflìmo&c. Avanti la Volit a Serenidìma Ducale Signoria, c Reverendidìma Vodra Paternità, colla dovuta riverenza comparirono, e perfonalmentefiprefentanoli fedeli Voftri Semitori Leonardo del quondam Màe-i Uro Aldrighetto di Cadine, Adelperio detto Fanto di Terlago, Francefco del quondam Ser Giordano divezzano, Gafparino dèi quondam Berton di Vigo di Meano, Naflìmbeno figlio di Ser Nicolò di Recalcodi Pi’nè, Antonio detto Piacerà figliuolo di Nicolò Piacerà di Vigolo Vattaro, e Ser Odorico Zambaida del quondam Ser Donato della Laguna, tutti dèlia voflra Diocefe Trentina, facendo come Sindici p & à nome degli Uomini, e perfonédèlie Communità, LJ niverfità, e Ville, delle Pievi di Soramonte,di Calavino, di Cavedine,e della Capella di Terlago fiutate da una parte della voflra Città di Trentomitre l’Adiceverfo fera: e delle Pievi di Meano, Civezzano, e Pine, è delle Ville di Vigolo Vattaro, Bofentino,e Mugazzone, fiutate e giacenti dall’altra parte di detta Città, di qua dell’Adice, verfo oriente, tutte, e cadauna di loro della predetta voflra Diocefe Trentina, communemente, concordemente, e feparatamente; e particolaiuente ogniunodi effi, come ne’ publici documenti deflli loro Sindicati, avanti la prelibata Illuftrifs. Ducale Signoria voflra prodotti, chiaramente fi contiene, contro, e verfo degli Egregi, e fa pienti Signori Ser Antonio Noraro di Ser Bertolafio, SerGulielmo Notaro Saraceno di Trento, e Ser Giacomo di Arco Cittadino di Trento, econtro cadauno di lóro, Sindici, e Procuratori aderti degli Uomini, e perfone della Communità, & Univerdta della predetta vodra Città di Trento, e delli fuoi Borghi, econtra chiunque per edì, e per detta Communità, ed Univerlità, alla prefenza, & avanti la Serenità voflra legitimo comparentein Giudicio, econtro una certa aderta petizione, overo Libello, fe pur merita nomedi petizione, ò Libello, il che non d crede, avanti la prelibata Signoria voflra, per; detti adèrti Sindici della Communità di Trento prodotto, e contra tutte le cofe, e cadauna di effe contenute nella detta adèrta petizione, dicendo, & allegando, che alla detta aderta petizione, ò da Libello, fecondoil loro parere, fernbra che non fi debba rifponderedi ragione, che anzi dalla Serenità Vodra doverà rigettarli per effer quello vago; dubio, improprio, ofeuro, egenerale, chemalamente «arra, e peggiormente conclude, e perchè manca nelli requidti fodanziali delle Leggi, e tale, che dal medemo agli adèrti Sindici della Communità, & Univerdtà di Trento, non compètifce, nè può competere alcuna azione, almeno nel modo che agifeoho, ò che pare, che vogliano agire. Mà fe in quanto dejure, fodero tenuti rifpondere, il che non credono, allora, & in tal cafo, e non altrimente, contra il predetto aderto Libello, e contra tutte le cofe, e cadauna di effe in quello contenute, per elidere la loro intenzione, rifpondendo dicono, eccezionano, & oppongono, che edì, e gli Uomini, e perfòne delle predette Communità, & UniverfitàEderiori, diquà, e di làdall’Adice, non fono tenuti, nè di ragione puono edere obligati, fecondo le cofe narrate, ed N addiman