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— E allora rimanete!
— Ebbene — fece Noris rivolto alla signora Pearly — facciamo una cosa: noi stiamo qui, parliamo fra di noi e la signorina ci sta a sentire e tace.
— Sì, sì, — convenne Susanna.
— E voi potete fermarvi ancora, signor Noris?
— Oh, io posso anche rimettere a domattina la visita d’affari che mi ha chiamato a Bordighera.
— Vi sono molto grata. Avete già deciso dove alloggerete?
— Qui, mamma, qui, — intervenne a dire Susanna.
— È vero?
— Sì, penso che un albergo o l’altro è indifferente per me. Se non è indiscrezione imporre alle signore la mia compagnia, conterei davvero di fermarmi qui.
— Indiscrezione? Lei è troppo buono, caro signore, e io non so come esprimerle la mia gratitudine.
— Ecco che la mamma si commuove, — fece Susanna sorridendo.
Poichè dalla stanza vicina anche Nadina e miss Betty chiedevano di poter entrare, Susanna chiamò:
— Venite! Sai, Nadina, — fece poi rivolta alla sorella, — avremo il signor Noris tutta la sera con noi.
Un’espressione di vivo contento si diffuse sul viso della giovinetta.
— Davvero? — ella esclamò avvicinandosi al giovane. — Oh, come ne sono lieta! così potrò finalmente sentirvi raccontare il vostro viaggio attraverso il Cervino....
Susanna pregò:
— Anche a me, Noris.
— C’è poco da raccontare, veramente.
Ma Nadina si accendeva di entusiasmo:
— Ah, che cosa meravigliosa! avrei voluto vedervi! non abbiamo parlato che di voi per una settimana. Anche Susanna. Ho dovuto leggerle