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merito. Come avreste allora trovati veri quei versi con cui il simpatico nostro Grossi descrive ne’ suoi Lombardi alla prima crociata l’improvviso sgorgare della fontana di Siloe:

Quand’ecco roca mormorar s’ascolta
     D’un gorgoglio crescente la montagna.
Limpida trascorrendo romoreggia
     L’acqua pei greppi in rapido viaggio,
     E sbalza in mille spruzzi ove lampeggia
     A più color del sol rifratto il raggio».

«Ma quel ruscello d’onde veniva?» domandò Giannina. «Non mi hai inteso? veniva dai soprastanti ghiacciai del Sobretta, spremuti dal sole mattutino. Durante la notte il gelo ripiglia anche d’estate i suoi diritti sulle eccelse vette delle Alpi: cessa lo stillicidio dei ghiacciai; e muojono, per difetto d’alimento, le fonti. Ma ecco l’aurora! ecco di nuovo la benefica vampa del sole! il gelo è messo in fuga; il ghiaccio di nuovo si strugge; l’acqua filtra da ogni parte, e si raccoglie in ruscelli che da tutti i lati si precipitano sugli aridi fianchi delle montagne, e giungono in fondo alle valli a gonfiare i torrenti. Ma questo mattutino processo esige naturalmente del tempo, e talora le assetate mandre stanno giù in fondo aspettando fino al meriggio il ritorno dell’acqua. Ho inteso naturalmente di parlare delle piccole vedrette, perchè i grandi ghiacciai sono pur sempre gli otri perenni dei fiumi, come vi ho detto un’altra volta, e sfidano non solo il gelo delle notti estive, ma quello ben più rigido e lungo della stagione invernale, e sempre dall’aperta bocca mugge il torrente1.

11. » Bevemmo al ruscello della Provvidenza, e così rifocillati ripigliammo la scesa, senz’altra direzione che la vista del Passo di Sobretta, dove giungemmo che era già presso il mezzodì. Il Passo di Sobretta è una specie di profondo intaglio nelle rupi gigantesche, là ove si dividono le acque che, sciogliendosi dalle grandiose vedrette, corrono a precipitarsi parte nel Frodolfo, parte direttamente nell’Adda. Ma sul versante dell’Adda l’acqua non vale nemmeno a formare un corpo appena considerevole,

  1. Il gelo, per quanto guadagni di profondità durante l’inverno, è pur sempre fenomeno superficiale. Da noi, per esempio, nel piano, non raggiunge forse mai la profondità di un metro. Supponiamo che nelle regioni più elevate delle Alpi arrivi anche ai dieci metri. Avendo i ghiacciai decine e centinaja di metri di grossezza, la loro porzione inferiore si troverà pur sempre in un ambiente relativamente tiepido, e subirà pertanto un disgelo continuo.