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orme d’uomo 111


» Le difficoltà non erano troppo scemate; ma accresciuta assai la lena di superarle; e giù, giù, avanti, avanti, badando se mai apparissero altre tracce della presenza dell’uomo. Un po’ d’erba tagliata, un ramo reciso, tutto veniva annunciato col grido: orme d’uomo! ed uno scoppio di risa salutava ogni volta quel grido. Fin la nostra scorta aveva penetrato la filosofia di quel grido, e non cessava di ripeterlo ogniqualvolta il suo istinto semiselvaggio gli rivelava più presto che a noi gli indizî dell’uomo. E tali indizi divenivano sempre più spessi, sempre più parlanti, e il bosco si andava assottigliando, finchè era ridotto ad occupare una specie di scena a spigolo acuto, di cui lo sguardo ormai poteva misurare l’altezza, sprofondandosi dall’una e dall’altra parte nel vano. In fondo ad esso scorrevano i torrenti, il cui rumore si era reso distinto. Sempre intesi a calarci a destra, ormai ci pare che si possa tentare una discesa da quella parte, abbandonandoci direttamente sul fianco dello scoglio. Sta a vedere se mai qualche rupe inaccessibile si frapponesse tra noi ed il torrente.... Si scende, si scende, e il primo che giunge in vista dell’acqua grida che si può passare. Giunti di fatto in quel punto vidi come l’irta scogliera scendeva fino al pelo del torrente senza ostacoli troppo più gravi dei finora superati; oltre il torrente un sentiero ascendeva con sicura traccia, serpeggiando sull’opposta sponda fino ai prati, fino alla casetta, vagheggiati cotanto. Sdrucciolando, rotolando, in breve l’uno dopo l’altro siamo al torrente: lo si passa d’un salto, quasi si temesse di lasciare di mezzo un solo istante, fra noi e la Terra promessa quest’ultima barriera, poi giù tutti carponi, quasi tuffati nell’acqua a spegnere l’ardentissima sete.

» Soltanto quando fu soddisfatto il più prepotente bisogno mi levai,

E come quei che con lena affannata
     Uscito fuor del pelago alla riva,
     Si volge all’acqua perigliosa e guata;
Così l’animo mio che ancor fuggiva
     Si volse indietro a rimirar lo passo1.

che, per bacco! se lasciò stavolta persona viva, fu tutto un di più. In quel rimirare trovai più che a sufficienza per rabbrividire. Quegli abissi, che io aveva fantasticati, cingevano di fatto, alti a perdita d’occhi, il dirupo d’onde eravamo discesi; l’unica parte

  1. Dante, Inf., I 22.