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arretramento delle cascate 133

se ne contano a centinaja; e ve n’hanno di quelle a petto delle quali il salto della Toce non è che il filo d’acqua che gronda da un tetto. Avete mai sentito parlare del salto del Niagara?».

«Chateaubriand» rispose pei bambini una delle mamme «ne dà una stupenda descrizione nel suo Genio del cristianesimo».

«È vero. Imaginate che il Niagara, fiume del Canadà, è un qualche cosa su per giù come il Po, misurando fra il lago Erié e il celebre salto una larghezza di 3 miglia. Imaginatevi il Po che precipiti tutto d’un pezzo da un’altura di 50 metri. La terra ne trema e a 50 miglia di distanza odesi il fragore della cascata, e veggonsi gli spruzzi, condensati in folta nebbia, levarsi dall’abisso come il fumo di un vasto incendio. Or bene, il Niagara è fatto apposta per mostrarvi in grande ciò che può ciascuna cascata in proporzione delle sue forze. Una cascata, capace di dar moto a tante macchine, è poi essa medesima una gran macchina, che lavora, lavora, giorno e notte, senza mai permettersi un minuto secondo di riposo. Essa può col tempo mutare interamente la faccia di un paese».

«Come mai?» chiese la Rosa. «Una cascata è sempre lì al suo posto. Non è vero che la Toce spicca un salto, poi ripiglia il suo corso cheta cheta, come non fosse nulla?».

«Eh sì, mia cara! La natura non ha mai fretta, mentre noi ne abbiamo troppa di nascere e morire. Se dovessimo rinascere di qui a mille anni, vedremmo se la Toce spicca il suo salto ancora in quel posto. Ma se non possiamo rinascere per vedere che cosa sarà capace di fare una cascata in capo a mille anni, possiam ben misurarne il lavoro, già eseguito in tante migliaja di anni prima che nascessimo».

«Non capisco»; ripigliò la Rosa.

«Capirai, se rifletti ad un certo punto della mia descrizione. Vi ho detto, n’è vero? che il salto della Toce si presenta sullo sfondo d’un anfiteatro, quasi di una gran fossa, chiusa all’ingiro da pareti a picco. Ebbene, quella fossa fu scavata dalla Toce; è il lavoro ch’essa ha compito chi sa in quante migliaja di anni. Il fenomeno di cui vi parlo vi si presenterà evidentissimo da sè, visitando quella qualunque cascata che abbia pure una certa potenza. Perchè si formi una cascata ci vogliono delle condizioni orografiche speciali. Bisognerà che un bacino montuoso, un altipiano, dove si raccolgono le acque pluviali per formare un torrente, termini bruscamente con un gradino a picco, o almeno con un pendio molto scosceso. Giunto il torrente allo spigolo di