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146 serata viii

scritto a grandi lettere sulla facciata del tabernacolo. In nessun altro luogo forse, vi sentireste meglio nascere in cuore quel sentimento religioso, vago, indeterminato, ma pure profondo, che si accorda così facilmente colle tenebre, col silenzio, colla solitudine. Voi quì siete liberi di imaginarvi la grotta di s. Paolo eremita, le solitudini della Tebaide, le catacombe....

» Fantasie! è vero; ma ci resterà pur sempre qualche cosa il sentimento della religione che si associa a quello della natura. Se Dio ha il suo tabernacolo nel sole, e la terra per isgabello a’ suoi piedi, il suo sguardo penetra anche negl’imi abissi, e anche là ci vede e ci ascolta.

» Il geologo del resto non ci trova altro che una semplice caverna. Io la credo formata al modo stesso di quasi tutte le caverne calcaree. Essa non è altro infine che parte di una vasta spaccatura della montagna. L’abbondante stillicidio, anzi le vere sorgive, che si scorgono in fondo alla caverna, dietro l’altare, condotte ad arte a formare un bel getto perenne a modo di fontana saliente, sull’ingresso dell’antro, possono considerarsi come indizî di una crepatura che s’interna, Dio sa quanto, nella montagna, e ne raccoglie lo stillicidio. Ma la crepatura non appare evidente nell’antro stesso. Nell’atto che la montagna si spaccava da cima a fondo, una porzione degli strati aderenti alla destra parete, sdrucciolò sul piano superiore della sinistra, e rimase, come dissi, a modo di soffitta sul vano che ne risultò. Mi son spiegato abbastanza?... Allora andiamo avanti.

5. » Dalla severa maestà degli altari discendere ora alla burlevole amenità della cantina è un bel salto davvero. Ma che volete? Anche Dante sapeva acconciarsi


............. nella chiesa
Co’ santi, ed in taverna co’ ghiottoni1.


La seconda caverna, a cui vi voglio condurre, è una cantina. Si trova a Rota-fuori, che dista da Ponte-Giurino un’ora e mezzo di comoda strada. È un ameno villaggio, posto a cavaliere di un verde sperone, che spiccandosi dalle basi del Resegone, divide in due il fondo della valle, creando la Valsecca a ponente e la vera Imagna a levante. La Torre di Rota-fuori, ritta nel punto più eminente, potrebbe servire di faro alle due valli.

» Gli archeologi non avranno per ora a far troppo consumo

  1. Inf., C. XXII.