provvede, perchè ciascuna si trovi bene al suo posto e soddisfaccia
agl’impegni che le sono affidati: che coordina le parti al
tutto, e il tutto coordina all’uomo, pel quale finalmente si può
dire che l’universo si coordina a Dio. È questa grande legge di
coordinamento di tutto il creato che va studiando il naturalista,
smanioso di arrivare in qualche modo a quella sintesi, cioè a
quel concetto dell’insieme che fu dal principio nel pensiero di
Dio. A poco a poco questa legge si va svolgendo: ma, ahimè!
si è sempre daccapo: siam sempre come quel bambino della leggenda,
che s’era messo sul lido a votare il mare col cucchiajo.
Una parte impercettibile di questa legge di coordinamento ci si
rivela nella storia dei pipistrelli. I parassiti assicurano la prosperità
dei pipistrelli: i pipistrelli distruggono le mosche e gli altri
insetti; le mosche e gl’insetti distruggono le carogne, convertendole
in materia animata. Distruggete i parassiti, e soffriranno i pipistrelli:
uccidete i pipistrelli, e le mosche diventeranno un flagello;
uccidete le mosche, e le carogne ammorberanno l’aria. Dio
adunque a distruggere le carogne ordina le mosche: per tenere
nel giusto numero le mosche, ordina i pipistrelli: i pipistrelli ci
danno il guano; pel guano verdeggiano i prati e biondeggiano le
messi: l’erba e i grani servono di nutrimento all’uomo, od alle be
stie utili all’uomo. È così anche nell’ordine morale. Togliete il male,
saranno essiccate le radici del bene: sbandite i poveri, e avrete
soppressa la classe dei benefattori; non si versino più lagrime, e
avremo un’umanità senza cuore; togliete dal mondo le offese e non
vi saranno più animi generosi: appianate tutte le difficoltà, e al
mondo non rimarranno che dei poltroni. Tutto questo è tanto per
dir qualche cosa di quanto si legge con quel barlume di scienza o
di esperienza di cui possiamo vantarci. Ma sappiamo poi quali
vantaggi potrà ricavare l’età futura da quegli oggetti, che ora
ci sembrano inutili, e fors’anche nocivi? I più mortali veleni
non son essi divenuti altrettanti farmachi in mano della medicina
o altrettanti utili ausiliarî in quelle dell’industria? E tutte
quelle maravigliose scoperte, di cui tanto si gloria il secolo nostro,
in che consistono esse, se non nell’aver trovato utile ciò che
prima o s’ignorava o si credeva inutile? La Provvidenza a tutto
provvede fin dal principio delle cose, non solo per il tempo passato
e per il presente, ma anche per il futuro dell’umanità. Studiate,
miei cari: avvezzatevi ad osservare anche le piccole cose,
che sfuggono ai più; cercate, coll’osservazione e collo studio,
di comprendere la ragione degli stessi fenomeni più comuni, e que-