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2. «Fase stromboliana.... Che razza di parola è codesta?» domandò la Giannina.

«Stromboliana da Stromboli.... perchè lo Stromboli dura appunto già da secoli in questa fase. Sapete voi dov’è lo Stromboli?».

«Stromboli» rispose tosto Giovannino, «è una delle isole Lipari».

«Appunto; è un’isola vulcanica, anzi un vulcano che sorge dal mare, disegnando un cono regolarissimo che si projetta ben da lontano sull’orizzonte. D’inverno e d’estate, di giorno e di notte, navigando da Napoli a Messina, voi vedrete sempre quel cono che fuma. Così come i viventi, lo videro fumante i Romani e i Greci, ed i suoi fuochi interni, riflessi dal fumo durante la notte, servirono ad essi di faro, come servono a noi. Come avviene questa cosa? Quel brav’uomo di Spallanzani, di cui vi ho parlato altre volte, fu il primo, io credo, a superare la vetta dello Stromboli, anzi a sormontare, con rischio della vita, l’orlo del cratere. Egli trovossi allora sospeso sopra una profonda voragine, e vide giù in fondo la lava ribollente a guisa di liquida pece. Essa a volte a volte si rigonfiava, si rigonfiava, quasi la ventraja di un gran bue sventrato. Ma ad un tratto era come crepasse e dalla rotta pelle usciva una viva luce, quindi un getto di vapore, che, levandosi con forte scoppio lasciava cadere sui fianchi e nell’interno del cono una grandine di scorie e di lapilli. Così lo Stromboli ribolle da due mila e più anni, rimontando ai tempi di Polibio e di Strabone. I suoi brevi parossismi non presentarono mai i caratteri di una vera eruzione; come i suoi riposi non lo dissero mai spento. Altri vulcani presentarono, come lo Stromboli, l’imagine di una caldaja di lava bollente; ma nessuno, che si sappia, si mantenne così lungamente, così costantemente, in questo stato di perenne attività. Sul cessare delle grandi eruzioni i vulcani presentano assai frequentemente, durante un periodo più o meno lungo, i fenomeni dello Stromboli; ed ecco perchè questa fase, che succede ai grandi parossismi, fu detta fase stromboliana.

3. » Ma ordinariamente anche la fase stromboliana ha corta vita. Le dejezioni sono cessate; le lave più non ribollono che lentamente nel cratere; le scorie natanti si riuniscono, si conglutinano; formasi sul fondo del cratere un sodo pavimento, che serve di coperchio alla grande caldaja. Talvolta dai crepacci di cotesto coperchio, continua, benchè assai indebolito, a sfo-