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Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. I.djvu/14

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xii ai cortesi

nante? La Francia occupata dai Franchi, dai Borgognoni, dai Normanni non ha forse cancellate le lor differenze per far primeggiare l’indelebile carattere disegnato da Catone, da Cesare, da Tito Livio? Che importa che in questa classica terra sieno venuti Libj, Siriaci, Pelasgi? Qual cosa seppero questi operare nelle loro terre native? Osserviamo cosa hanno saputo far gl’Italiani iniziati da quegli stranieri nell’arte della civiltà. Essi negli annali del mondo hanno creato la terza era e percorsero il terzo stadio dell’umano incivilimento, il quale diramato nell’Europa ha potuto risorgere iniziando la quarta età. Ecco l’articolo che importa per la gloria nazionale.

Quindi accignendosi a mostrare la derivazione dell’italica civiltà egli afferma ch’essa procede da parti diverse, ciò arguendosi dalla forma delle religioni, dalle denominazioni etniche e territoriali, dal linguaggio e da usanze singolari. E quanto alle religioni nel Dio Giano ravvisa un temosforo di genti non istanziate, e in Saturno i segnali della introdotta vita agricola fermata sui territorj. Giano e Saturno padri e primi dominatori offrono, a suo detto, colle loro personificazioni due