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CAPO XIII. 261

torno a se quattro delle maggiori città dei Sanniti-Pentri, cioè Telesia, Esernia, Allife e Boviano presso alle fonti del Tiferno, e capo della unione1. Caudio, Salicula e Trebula erano i comuni principali de’ Sanniti-Caudini, che in più dolce clima abitavano le radici del Taburno, con la prossima valle, che fu di poi sì cognita sotto l’infamato nome di Forche caudine. Qui presso, dove innanzi avean stato gli Osci2, in un vallone d’aria frigida e nebbiosa irrigato dal fiume Calore siede Maluento, che una menzognera vanità volea far credere edificata da Diomede col nome più propizio di Benevento3: e dove di più al segretario di Belisario, che andava pescando curiosità, fu mostrata per altro misero fumo municipale la festa sannuta del cinghiale Calidonio4; emulando in ciò alla boria de’ Cumani che mostravano nel tempio d’Apollo l’orribil teschio della fiera d’Erimanto5. Assai più numerosi e potenti erano bensì gl’Irpini, tra le cui città più notabili sono da rammemorarsi Acudunnia6 o sia Aquilonia, Abellino, Eclano, Erdo-

  1. Caput hoc (Bovianum) erat Pentrorum Samnitium longe ditissimum, atque opulentissimum armis virisque. Liv. ix. 31
  2. Festus v. Ausoniam.
  3. BENVENTOD.; Liv. ix. 27.: Plin. iii. 11.; Serv. viii. 9. xi. 246. — Il nome corrisponde a Bonus: in antico Benus. Festus v. Eventus.
  4. Procop. Bell. Goth. i. 15.
  5. Pausan. viii. 24.
  6. , Acudunniad: come nelle sue monete, per l’innanzi male attribuite ad Acerenza di Puglia. Il sito e il nome antico si rinvengono nell’odierna Lacedogna.