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186 CAPO XXIII.

efemeride annuale compilata da Claudio Tosco secondo i libri sacri degli Etruschi1, in cui si veggono notate la levata e il tramonto delle stelle, con opportune indicazioni di metereologia per tutto l’anno: sorta di diario locale che i preti con mescolanza di scienza e d’indovinamento distendevano ad uso del popolo; se piuttosto que’ diarj stessi non s’esponevano in vista per maggiore pubblicità nei tempj. Così nel por mente agli effetti della elettricità atmosferica conobbero bene gli scienziati qual differenza passi tra i fenomeni della elettricità ascendente e discendente, poichè dalle loro investigazioni venne la giusta sentenza, che i fulmini si generassero non tanto nelle nubi, quanto in terra, e quindi si sospingessero di basso in alto2. Il cangiamento dei colori prodotto dal fulmine ne’ corpi per esso colpiti3, dimostra pure quanto fossero attenti in considerare le proprietà del fluido elettrico: sì che non fa maraviglia, che i divi-

  1. Diarium totius anni, sive notatio ortus atque occasum siderum coelestium, e scriptis Claudii Tusci: e sacris Etruscorum. ap. Lyd. ibid. p. 202-256. Il qual Diario si riconosce compilato di diversi calendarj: come quello che abbiamo in Columella lib. xi; se pure non tengono ambedue dalla medesima fonte.
  2. Caecinna ap. Senec. Quaest. nat. ii. 49.; Plin. 52.
  3. Caecinna ibid. 41. Una saetta fece cangiar colore alle vesti d’un ritratto di Probo imperatore: consultali da’ suoi discendenti gli aruspici annunziarono che ciò era presagio di futuri onori: non senza buona mercede agli indovini, com’è di ragione. Vopisc. Prob. p. 242.