Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. II.djvu/229

Da Wikisource.

CAPO XXV. 223

per sostegno del Campidoglio. Volte arcuate con tre ordini di pietre s’osservano tanto nella cloaca massima, che in diverse fabbriche più notabili dell’Etruria centrale ad uso di sepolcri1. Nella bella porta di Volterra ornata di tre teste colossali incastrate di prospetto, si hanno archi perfetti circolari di pietre ben tagliate2; e quanto ella serba ancora dell’antica fabbricazione etrusca ne mostra evidentemente, che nell’architettura pubblica i maestri dell’arte sapevano accordare molto a proposito i convenienti termini della solidità, del semplice e del grande, principali bellezze. Nessun vestigio abbiamo dei tempj d’ordine proprio toscano, il più sodo e semplice di tutti. Per ciò che dice Vitruvio3 delle distribuzioni e proporzioni generali di siffatti tempj, dessi erano di forma quadrilunga non molto grandi, con tre celle, una maggiore nel mezzo e due laterali: nello spazio dell’antitempio avanti le celle stavano con ordinata simmetria distribuite le colonne, e sopra la fabbrica del fregio posava il tamburo co’ suoi frontespizj, i quali solevano ornarsi di sculture di creta o di bronzo indorato4: mirabili, dice Plinio, per intaglio ed arte5. Tal era il

  1. Il più grande con etrusca iscrizione trovasi presso Perugia. Vedi Mus. Etr. T. iii. tav. 5. ed i nostri monumenti tav. lxxi. 3.
  2. Vedi tav. vii. viii.
  3. iv. 7 Vedi Klenze, Saggio di ricostruzione del tempio toscano: nelle Memorie dell’accad. di Monaco T. viii. parte filolog.
  4. Ornantque signis fictilibus aut aereis inauratis earumque fastigia Tuscanico more. Vitr. iii. 2.
  5. Fastigia quidem templorum etiam in Urbe crebra, et Muni-