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22 CAPO XVIII.

le dicean valicate dal loro Ercole1. I Romani stessi non conobbero a pieno questi passi e monti, se non dopo che Annibale gli ebbe superati per venire ad assaltarli in casa propria: onde sì dagli uni, come dagli altri, poche accurate notizie possono aversi intorno a’ primitivi abitanti di questa montuosa regione. Catone, grande indagatore d’antichità, o non potè procacciarsi buone informazioni, o errava egli stesso pigliando i Salassi, che abitavano la val d’Aosta e il Canavese, per Taurisci Norici2: tanto era incerta sin da qual tempo l’origine, non men che le attenenze di questi popoli alpini, quasi che totalmente segregati dal corpo dell’Italia. Polibio3, benchè meglio conoscesse i luoghi, non dà più soddisfacenti relazioni de’ popoli. Pure abbiamo veduto di sopra che gli Stoni, situati ne’ monti del Tirolo presso a Trento, s’intitolavano del nome di Liguri: ed altre genti d’uguale stirpe, o almeno d’ugual cognome, abitarono al pari non dubbiamente per quella porzione delle basse Alpi, che guardano Italia dal Piemonte insino al lago di Garda. Più addentro nel cuore delle Alpi dimoravano numero di nazioni feroci, per la massima parte l’origine ignota, benchè talune di loro si possan credere assai giustamente di razza celtica: famiglia come ognun sa di specie differentissima. Ma qui dobbiamo tralasciare indagini aliene al nostro proposito, per ritornare alle cose più propriamente italiche.

  1. Nisi de Hercule fabulis credere libet. Liv. v. 33.
  2. Plin., iii. 20.
  3. ii. 15.