Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/100

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ha in mano la verga ^^, con cui il Mistagogo dava cenno doversi tenere discosto i profani ^j con la sinistra levala in allo tiene a vista un uovo: simbolo che si confa bene alle Februe, o purgazioni delle anime.

^. Allro frammento di scultura cbiusina, in cui soltanto si veggono i vestigi d’ un cocchio a due cavalli guidato dall’auriga. Vedi per comparazione di disegno le tav. XXX. 3., lxi. i.

5. Grande basso rilievo in peperino, trovato tempo addietro in prossimilk dell’antica Volsinio, ed oggi esistente in Boisena stessa fuori della porta.

11 villimario, o Popa che siasi, conduce all’ara con laccio al collo un torello per vittima: nella destra levata in alto tiene il coltello sacrificalorio: una seconda vittima destiuata si vede ivi appresso: a destra di chi guarda, un uomo senile barbato, vestito alla rustica, ed appoggiato al suo pedo, sta in alto di aspettare pensoso l’ esito del sacrifizio. In questa rozza antica scultura, benché di composizione sì semplice, si volle effigiato un sacrifizio a Cerere, onde renderla propizia all’agricoltore offerente: gralissime ostie alla dea erano appunto tori e buoi ^7.

Il presente monumento fu per avanti pubblicato dall’Adami, o più tosto travisato affatto nella stampa

65 Commentacula. Fe8t, s. v. G& CiEM. Alsx. Prolrep. p. 14.; Abnob. p. 75. 67 Plutarch. da Genio Socr. T. 11. p. 586.; ÀEtttN. de Animai. XI. 4