Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/124

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apertura o porta, che trovasi inverso mezzogiorno, fa d’ uopo coricarsi a terra e strascinarsi così lutto il lungo della |)ielra crarcliitrave: passata questa Tuomo può reggersi in pieili. L’entrata, fatta in guisa di cono, va allargandosi, ed è di grandezza e altezza sufficiente per potere senza ostacolo penetrare nella camera interna. Questa camera ha Ggura di cono, e termina presso a poco come un uovo preso nella parte più acuta. I sassi che formano questa camera vi sono disposti per linee orizzontali, e le pietre diminuiscono di volume a njisura che vanno verso la cima. Non vedesi in questo camerone nessuna di quelle cellette, che si osservano negli altri Nuraghi, ma v^ è contro la parete, ed all’altezza di piiì d’un uomo,, un pertugio, nel quale si penetra da principio colia massima difficolta: cangiasi poi questa apertura in una scala a spirale di grandezza ed elevazione bastante da permettere all’uomo di salire facilmente sino alla cima attuale del monumento, dove veggonsi vestigi di una camera superiore, oggi distrutta quasi totalmente.’

Il disegno di questo Nuraghe d’ fsili è stato preso dal vero nel i83o dal sig. Cav. Alberto della Marmerà; io lo debbo al favore dello slesso mio pregiato amico. Vedi Tom. ii. p. 43.

TAV. LXXII.

2. 3. Facciata e fianco di un’ urna cineraria in terra culla dipinta a colori, che ha la forma di un lem^