Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/172

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cavalline: lulf mlorno rami di vite porlauli grappoli d’’ uva. Sotto il piede la cifra delineata.

IO. Anfora simile, figure come sopra. — Candelori.

Un Genio bacchico con le ali volanti agli omeri ed ai calzari, e con rami d’ ellera in mano. E verisimile che egli sia il Genio stesso che s’ invocava a quelle cerimonie di biccanli.

10. bis. Nel rovescio, Ulisse legato con funicelle sotto il ventre d’un montone fuggs l’ira di Polifemo. la altre pitture di vasi volcenti vedesi Ulisse non piìi legato, ma giacente sotto il ventre del montone^ abbracciandogli con ambe le mani il dorso, come lo descrive Omero.

11. Idria, figure nere^ bianche e rosse. — Fedi. Nel primo fregio sBngi alate con rami d’cUera: nel

fregio sottoposto pegasi_, e in mezzo di quelli figure nude virili in azione di baccanti.

8. Grande idria con quadro mitologico unico principale, figure nere, bianche e purpuree: sotto il piede la sigla contrassegnala. — Candelori. ^

Ercole citaredo sedente, coperto di pelle leonina, col suo carchesio e la clava sospesa dietro all’omero sinistro, tocca le corde della lira col ))lellroj fra 1’ armi d’ Ercole è qui notabile anche lo scudo poggialo in terra, che ha per impresa la testa d’ un toro. Stanno ad ascoltarlo da un lato Bacco barbuto ritto in piedi, che tiene in una mano il cantaro, nelT altra rami di vite che ombreggiano il tebano eroe: le altre sue deità protettrici Mercurio e Minerva sono dall’ altro lato.