Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/181

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quella: donunn princlpalissiino del misteri di Bacco. — In altre coppe somiglianti, che non vado rammenlando, ho veduto dipinti uguali accoppianicnli di maschio e femmina, sempre accompagnali col simbolo terribile della testa gorgonica, o con quello degli occhioni: quintli di concetto allegorico uniforme, significativo del dio della natura intera, produttore e rigeneratore di tulli gli enti. Una grande coppa del Pr. di Canino, unica di tal foggia, ha per suo piede l’organo stesso della generazione di tutto rilievo j per dipinto in ambo i lati ha gli occhioni ) e in mezzo a questi Bacco con Libera e due congiungimenti sul letto. — Air opposto in parecchie anfore Dionisie della forma tav. xcix. 7, si trovano alle volle figurate vere rappresentazioni d’ orgie bacchiche con mescolanza di maschi con femmine^ e con accoppiamenti sì nefandi tra r ebbrezza del vino, che non pare di troppo infamata la narrazione che ha data Livio di quelle notturne superstizioni, già tanto radicate in Etruria, prima che in Roma ’^4. Sopra questi vasi medesimi ^ di cui ragiono j si trovano pure iscrizioni grecamente scritte di costruzione inviluppala e di suoni inusitati_, che do trascritte tav. cxviii. 3. /\. Sono esse tante invocazioni e acclamazioni al dio, voci rituali e liturgiche^ che i baccanti gridavano con clamori grandi durante le cerimonie del sacrifizio: voci che qui nel dipinto descritto si tengono per esclamale dalle figure poste in

124 Liv. xxxix. 8. sqq.