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TAV. XXI.


1. 2. Coppa in terra nera retta da un piede interno, e al di fuori da quattro sottili fasce arcuate. In ciascuna di esse si vede figurato un Genio alato agli omeri, che tiene con ambe le mani fortemente strette per le zampe due fiere: rappresentanza simbolica che ha manifesta relazione col significato del basso rilievo tav. xvii. 5, col bronzo perugino xxviii. 5, e con molti altri monumenti etruschi. — Galleria di Firenze.

3. Altra simile coppa nelle cui fasce un genio, o altro spirito divino, avente quattro ali dinanzi che si partono dal petto; due sollevate, le altre abbassate verso terra. — Galleria di Firenze.

4. Il re o giudice dell’Amenti, sedente in trono, tiene nelle mani lo scettro adorno in cima d’un fiore mistico, o altro fregio che sia: al di sotto del seggio sta vigile il sacro uccello, come attenenza al nume.

7. La dea compagna del dio infernale ritta in piedi, vestita di lunga e stretta tunica, tiene anch’ella in ambe le mani lo scettro, o asta pura. Ambedue le figure effigiate come sopra nelle fasce esterne di una coppa in terra nera. — Galleria di Firenze.

5. Figura con quattro ali agli omeri, due spiegate in alto, le altre distese verso terra: tiene molto della forma raccolta dei Pateci e Cabiri di grosso ventre. Fu trovata con altre consimili a Cerveteri, ov’era l’antica Cere. Hanno tutte ugualmente superficie piana