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TAV. XXVI.


1. Recipiente di forma quadrilunga con due anse o maniglie orizzontali, ornato al di sopra di quattro maschere velate: il lato di faccia lascia in mezzo una apertura semicircolare, per cui si ponevano le cose, che vi stavano entro collocate; cioè vaselli, e altri piccoli arnesi, come nella tavola seguente xxvii. 1.

2. Vaso ornato di chimere con lingua distesa: nella sua integrità aveva quattro manichi. — Paolozzi in Chiusi.

3. Vaso grande in forma di globo con quattro ippocampi per ornato: simbolo di malo principio replicato spesse volte in questi monumenti funerei, e ritratto anche nei sepolcri di Tarquinia (tav. lxvii. 7.). Per gli Egizj l’ippopotamo, che di sua natura tenevasi per voracissimo, figurava il Genio malo, o sia Tifone1: e sotto quella specie era pure venerato in Ermopoli2. — Galleria di Firenze.

4. Tazza ornata di un fregio di oche l’una dietro all’altra: uccello proprio delle divinità notturne, e massime di Bacco. Il fermo non isvelto piede ha teste velate e leoncini come nella tav. xvii. 2.

5. Vaso a quattro manichi con altrettanti cavalli aligeri o pegasei tratti a volo.


  1. Τυβῶνα Ιπποποτὰμῳ εἰκασμενὺον. Euseb. Pr. Evan. 3. 12. p. 116.
  2. Plutarch. de Isid. p. 371.