Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/78

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66 grandezza medesima dell’originale i^): quasi come tm Jìic simile di quello, che debbo al favore del suo ultimo possessore il fu R. Paine-Knight. -^^

2. Frammento di un fregio parimente di argento con lame d’oro sovrapposte, dov’era rappresentata una zufl’a di fiere; a mano destra di chi guarda si vede la parte inferiore di un griffone. — Ambedue questi saggi dell’arte toreutica etnisca esistono oqszidì nel Museo Brittannico per donativo del nominalo Paine-Knighl.

3. Grande alfibbiaglio tutto in oro, lavoralo col cesello, con sua punta addietro. Nella parte superiore per entro di un’ornata cintura sono intagliate rozzamente due fiere ed alquanti uccelli: tutti simboli funerei della medesima specie che ho dichiarato più volle: le due figure sottoposte armate sembrano accoltellanti, che adempiono l’ ufiìcio, come nelle pitture di Tarquinia tav. lxvi, d’onorare con giuochi o zuffe la memoria del defunto; il cui monumento, o sepolcro, si vede figuralo da un edifizio di forma piramidale, che sta dinanzi i due combattenti. "{

Questo singolare arnese fu trovato al principio del i83o negli scavamenti fatti fare a Ponte Sodo dal Sig. Principe di Canino. Io lo tengo per uno di quei ricchi arredi che nei mortorj ponevansi per paramento sul vestiario dei morti: della medesima specie di quelli che ho V’accollo nella tavola seguente. La sottigliezza e fragilità loro non permette al cerio di credere^ che abbiano mai servito in vita ad uso civile.

.TU. ti:

(a) V. l’avvertenza a p. 7. u. 3, e p. 47- n- 32.