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Pagina:Storia dei collegi elettorali 1848-1897.djvu/389

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— 373 —

Messina I.


Legislatura DATA
delle
elezioni
ELETTORI CANDIDATI MOTIVI
della vacanza
del Collegio
iscritti votanti ELETTI Voti NON ELETTI Voti

Segue Collegio di Messina I.

Collegio uninominale
Segue
VIII
22 sett. 1861
29 " "
1165 1ª vot. 531
Ball. 661
Pancaldo Emanuele, dott. 229
355
Lella Sebastiano 252
302
Dimissioni[1]
IX 22 ottobre 1865
20 " "
1262 1ª vot 727
Ball. 510
Fabrizi Nicola, gen. 329
462
Cianciafara Giuseppe

Longo Giacomo, gen. (1ª vot.)
Sampol Stefano (id.)
167
27
86
83
Opzione[2]
7 genn. 1866
14 " "
1253 1ª vot. 604
Ball. 787
Friscia Saverio, dott. 378
507
Longo Giacomo, gen. 215
270
Opzione[3]
18 febbr. "
25 " "
1269 1ª vot. 648
Ball. 874
Mazzini Giuseppe 313
476
Bottari Michelangelo

Sant'Antonio Salvatore, col. (1ª vot.)
177
385
131
Annullamento[4]
29 aprile "
6 maggio "
1271 1ª vot. 509
Ball. 541
Mazzini Giuseppe 199
329
Rivera Alberto, ing.

Manzoni c.te Giacomo (1ª votaz.)
Sampol Stefano (id.)
173
203 51

49
Annullamento[5]
16 sett. "
23 " "
1341 1ª vot. 317
Ball. 323
Mazzini Giuseppe 258
281
Medici Giacomo, gen. 38
38
Dimissioni[6]
X 10 marzo 1867
17 " "
1310 1ª vot. 586
Ball. 801
Picardi Vincenzo, avv. 410
445
Mazzini Giuseppe 152
341
Dimissioni[7]
22 dic. "
29 " "
1339 1ª vot. 293
Ball. 511
Bottari Michelangelo 192
293
Cipriani Emilio, dott. 63
201
XI 20 nov. 1870
27 " "
1325 1ª vot. 575
Ball. 604
La Spada Paolo, avv. 375
464
Bottari Michelangelo 139
130
XII 8 nov. 1874
15 " "
1304 1ª vot. 591
Ball. 827
La Spada Paolo, avv. 317
486
Chirico Gaetano, cons. d'app. 227
328
Dimissioni[8]
2 aprile 1876
9 " "
1333 1ª vot. 336
Ball. 308
Plcardî Vincenzo, avv. 312
297
Faranda Francesco, avv. 10
9
  1. Dimissionario il 1° aprile 1865. Il collegio non fu riconvocato.
  2. Optò pel I collegio di Modena ii 4 dicembre 1865.
  3. Optò pel II collegio di Palermo il 31 gennaio 1866.
  4. Nella tornata del 21 marzo 1866, l'onorevole De Filippo, a nome dell'ufficio incaricato di riferire su questa elezione, propose l’annullamento della elezione dell'onorevole Mazzini, per gli effetti giuridici della sentenza di morte e di perdita dei diritti civili e politici, pronunziata contro lo stesso Mazzini dalla Corte d'appello di Genova ai 20 ottobre 1858, per l'accusa di eccitamento ed atti di esecuzione della cospirazione che si tentò di porre in atto la sera del 29 giugno 1857 in Genova, avendo u tale oggetto tenuto segreti concetti e convegni, preparato armi e munizioni da guerra e formato bande armate, una delle quali invase il forte del Diamante ed uccise il sergente capo posto, del quale attentato era scopo cambiare e distruggere il Governo legittimo dello Stato e costituirne un altro. — La discussione sopra queste conclusioni dell'ufficio si fece viva e si protrasse alla seguente tornata del 22 marzo in cui la Camera, per appello nominale, approvò le conclusioni dell'ufficio e annullò la elezione (votarono in favore 191, contro 107, si astennero 4).
  5. Nella tornata del 18 giugno 1866 l'onorevole Doda, quale relatore dell'ufficio, proponeva la convalidazione dell'elezione di Mazzini in nome della concordia e delle mutate condizioni politiche del paese. La Camera, dopo viva discussione, con appello nominale respinse le conclusioni dell'ufficio e annullò l'elezione (risposero no 146, sì 45, si astennero 4).
  6. Convalidata l'elezione il 18 dicembre 1866. — Nella tornata dell'11 febbraio 1867 la Camera prese atto delle dimissioni offerte dall'onorevole Mazzini. Non seguì altra elezione.
  7. Dimissionario il 7 dicembre 1867.
  8. Dimizsionario il 9 marzo 1876.