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libro ii. capo xiv. | 85 |
ge anche l’Istria, ed ambedue si tengono per una sola provincia. Dal fiume Istro prese il suo nome l’Istria, la quale, secondo la storia romana era molto più ampia di quello che ora non è1. Della detta Ve-
- ↑ Ciò è confermato dal Cluverio e dal Mura-
di Veneti venga da Eneti, popoli della Paflagonia, cangiatasi l’aspirazione H in V, o sieno così detti dal verbo latino venire, perchè venuti da lontane regioni, certo si è per la storia e per le tradizioni, essere questi stati navigatori, che approdarono alle coste dell’Adriatico vicino alle bocche del fiume Timavo, e che divennero possessori a poco a poco di quella parte d’Italia, che sopra è indicata dallo Storico. Aquileja riconosce da essi la origine e la sua prima potenza, e solamente per le irruzioni delle genti confinanti col suo territorio fu indebolita, finchè, come tutte le altre nazioni, soggiacque ai Romani, che la ristabilirono e la elevarono al grado di seconda città Romana. Quanto alla storia dei Veneti è da farsi la seguente considerazione: che la navigazione e il commercio furono sempre i primarj elementi della loro grandezza. L’esser confinanti con nazioni forti e guerriere fu causa della loro rovina. Ma le prime abitudini di un popolo sono quasi sempre il riparo delle sue sciagure. Caduta la potenza de’ primi Veneti, durò nondimeno in essi la prima inclinazione pel mare. Dopo di essersi mescolati ai Romani, nel cadere di quell’immenso impero, i Veneti, raccoltisi sulle povere isolette dell’Adriatico, si rifecero nuovamente in nazione, e a poco a poco riguadagnarono lo stesso terreno anticamente posseduto in Italia: ma coll’andare de’ tempi giunsero a perire per le medesime cause, e alla stessa maniera de loro antenati.