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dei fatti de’ langobardi |
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mo: Alachi Brescia: Euino Trento1: Gisulfo il Friuli: ed oltre ai predetti vi furono ancora trenta duchi in altrettante città; nel qual tempo molti nobili Romani per la cupidità di costoro furono uccisi; gli altri poi divisi in parti eguali2, affinchè pagassero ai Langobardi il terzo delle proprie rendite, fatti furono lor tributarj. Onde per questi duchi, nel settimo anno della venuta d’Alboino e di tutta la sua gente, spogliate le chiese, ammazzati i sacerdoti, distrutte le città e spenti i popoli, i quali al par delle biade eran cresciuti, oltre le provincie che Alboino avea conquistate, la maggior parte che rimanea dell’Italia fu presa e soggiogata dai Langobardi3.
- ↑ Altri Comum.
- ↑ Per hostes divisi. Altri per partes divisi; la qual lezione mi pare più chiara.
- ↑ I Longobardi possedevano le provincie del Friuli e della Venezia, la Liguria quasi tutta, la Toscana, e l’Umbria di qua e di là dell'Apennino, e penetravano nella Puglia e Campania. All’incontro appartenevano ancora all’Imperatore Ravenna con alcune città circonvicine, Roma col suo Ducato, che abbracciaya altre città, Padova, Monselice, Cremona, nella Liguria Genova, alcuni luoghi dell’alpi Cozie, e finalmente il regno di Napoli. (Murat. ibid. p. 492).