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dei fatti de’ langobardi |
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gli andò prima a far visita ai luoghi santi, poi, chiamato a se il pontefice della città, fece il suo ingresso nel palazzo, accompagnato dai consoli e dai prefetti, vestito di porpora, coronato di diadema; e sedutosi sul trono imperiale con immensi applausi fu confermato nella gloria del regno. La qual cosa udita da’ suoi avversarj, e nulla potendo nuocere a lui, che avea in Dio riposta la sua speranza, furono essi coperti di vergogna e di confusione. Onde passati pochi giorni sen venne Giustiniano, e si prostró a’ piedi dell’imperatore, offerendogli, per ottener grazia, quindici centinaja d’oro. Ed egli secondo il costume di sua clemenza lo accolse, o lo fece suo assistente di palazzo1. Ma l’imperatrice Sofia, obbliando la promessa, che altra volta avea fatto a Tiberio, macchinò un’insidia contro di esso. Onde mentre si partia per ricrearsi nei trenta giorni della vendemmia, giusta l’usanza imperiale2, ella chiamato segretamente Giusti-
- ↑ Il testo: ubi palatio adsistere jussit.
- ↑ Dell’uso delle ferie al tempo della vendemmia, si parla da quelli che scrissero le vite degl’imperatori. Queste ferie poi facevansi non solamente al tempo della vendemmia, ma ancora a quello della raccolta delle messi, cioè nel luglio. Nel codice Teodosiano lib. 2. così leggesi a tale proposito: Omnes