Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/186

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libro iii. capo xxx. 171

l’aere1 (essendo la stagion dell’estate) cominciò ad essere gravemente travagliato da una fiera dissenteria, per cui gran parte di quello perì. Che più? Dopo che le genti di questo esercito andarono vagando nell’Italia per tre mesi continui, senza poter attaccare i nemici, i quali si erano in luoghi fortissimi riparati, e senza poter giungere il re su cui esercitar la vendetta, per essersi esso fortificato nella città Ticinense, come dicemmo, estenuati finalmente dall’intemperie dell’aria e dalla fame angustiati, deliberarono di restituirsi al proprio paese. Ma nel tornare alla patria tanta carestia di vettovaglia hanno patito, che prima di giungere al suolo natio furono necessitati a vendere prima le proprie vestimenta, e poi fin anco l’armi per comperar l’alimento.


CAPO XXXII.

Come il re Autari andò a Benevento.

Intorno a questi tempi credesi accaduto un fatto che si racconta del re Autari. È

  1. L’originale aeris incommoditatem.