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libro iv. capo vii. 189

sercito ed entrato nelle provincie degli Slavi, riportata una compiuta vittoria, con immenso bottino ritornossene alle proprie terre.


CAPO VIII.

Come l’Esarco Romano Patrizio assalì le città possedute dai Langobardi, e come il re Agilulfo uccise il duca Maurizio, e finalmente come questi fece la pace col beato Gregorio e coi Romani.

Nella medesima stagione l’Esarco1 di Ravenna Romano Patrizio portossi a Roma; e nel suo ritorno riconquistò le città che erano dominate dai Langobardi; i nomi delle quali sono Sutrio, Polimarzio, Orta, Tuderto, Ameria, Perusia, Luceoli, e pa-

    gressione dei Franchi accennata al cap. 29.: per cui Teodelinda fuggì in Italia ad Autari col fratello Gundoaldo.

  1. Intendono gli eruditi che il nome di Esarco sia quasi έχ τού άρχοντος, principe. Così chiamavasi il primario magistrato che facea le veci dell’imperatore nelle provincie: onde si legge Esarco d’Italia, d’Africa ecc. L’Esarco d’Italia risiedeva a Ravenna, e il primo a portar questo nome fu quel Longino, di cui fece menzione di sopra il nostro autore, e che fu inviato con piena autorità dall’imperatore Giustino per frenare le conquiste dei Longobardi.