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224 dei fatti de’ langobardi

terio patrizio eunuco usurpò i diritti dell’impero. Costui da Ravenna dirigendosi a Roma fu ammazzato dai soldati nel castello di Luceoli, e la sua testa fu recata all’imperatore in Costantinopoli1.


CAPO XXXVI.

Della pace fatta coll’imperatore.

Nei medesimi tempi, il re Agilulfo mandò in Costantinopoli Stabiliciano suo notajo a Foca: il quale Stabiliciano, conchiusa la pace per un anno, tornossene coi legati dell’imperatore, che offerirono al re Agilulfo i doni imperiali.

  1. Questi fatti sono descritti in tal modo da Anastasio bibliotecario. «Giunto a Ravenna Eleuterio patrizio e cubiculario uccise tutti coloro, che si erano impacciati nella morte di Giovanni Esarco, e Giudice della Repubblica: Passò poi a Roma, dove fu ottimamente accolto dal papa: e da Roma si avviò a Napoli, che era occupata dall’Intarta (ribelle) Giovanni Consino. Il quale Eleuterio pugnando entrò a Napoli, ed uccise il tiranno; indi ritornato a Ravenna, e rimunerate le milizie, fu fatta pace per tutta Italia.». Narrasi poi che Eleuterio stesso si ribellò, e che i soldati l’hanno ucciso a Luceoli mentre dirigevasi a Roma ecc. Qui il Muratori rettifica la cronologia di Paolo, e nota la morte di Giovanni Consino sotto l’anno 617., e quella di Eleuterio nel 619.