Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/54

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libro i. capo xx. 39

nelle usanze della guerra, e per le stragi di molte genti notissimi: di maniera che o per più agilmente maneggiar l’armi, o perchè si ridessero delle ferite impresse dall’inimico, combattevano ignudi, coprendo soltanto le parti vergognose del corpo1. Laonde mentre il re nelle forze di costoro indubitatamente fidando giuocava alle dame, ordinò ad uno de’ suoi di salire sopra un albero, che per caso era in quel luogo, affinchè più prontamente lo avvisasse della vittoria della sua gente, minacciando di tagliargli la testa, se gli annunziasse la fuga degli Eruli. Questi mirando che l’esercito degli Eruli piegava sopraffatto dai Langobardi, interrogato più volte dal re come si portassero i suoi? ottimamente, rispose. Nè prima osò di manifestare i guai che mirava, fin-

    il tradurre a questo luogo: giuocava ai dadi. Tuttavia non si può bene assicurarsi della sincerità dell’espressione, non essendo indicato nell’originale altro che l’istrumento sul quale il re giuocava: e della tavola si fa uso tanto per gli scacchi, quanto per le dame e pei dadi; onde gli antichi per indicare più chiaramente le particolarità del giuoco diceano ludere tesseris, ludere talis ec., e l’istromento sul quale si giuocava chiamavano tabula lusoria.

  1. Era del costume germanico il combattere ignudi, o vestiti di semplice sajo: nudi aut sagula leves (Tac. ibid. 6).